Padri allo sbando in buona compagnia
Ultima uscita prima della pausa estiva, con il vostro preziosissimo contributo (che per una volta mi ha risparmiato la fase di ricerca)...!
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Ciao e grazie! Inizio subito coi ringraziamenti perché questo Patrilineare l’avete scritto soprattutto voi rispondendo alle domande spero non inopportune dei miei tentativi di sondaggio della volta scorsa. E allora ecco che - come promesso - il tema di questa uscita sono le vostre risposte alla domanda “Secondo te, qual è la cosa più importante che un padre può trasmettere a un figlio maschio oggi?”… Il sondaggio era anonimo e ne è uscita, almeno credo, una voce collettiva quasi unanime.1 Qua e là nel testo, trovate le risposte “firmate” di alcuni substackiani per me importanti, più una sorpresa finale.
L'ascolto. Perché è la chiave per accogliere le altre persone e non considerarsi il centro del mondo.
Sdoganare le emozioni e renderle normali. Aiutare a costruire una self-confidence basata su se stesso e non sullo stereotipo di maschio alfa.
Credo sia raccontargli che lui contiene tante cose diverse; che è importante scovare le sue passioni e ascoltarsi, ricordandosi sempre che intorno ci sono altre voci che hanno cose da dire. Soprattutto gli direi di difendere il diritto a essere fragile. Se sempre più padri parlano e raccontano il mondo come spazio d'incontro di entusiasmi diversi, diventa più facile per i maschi capire di non essere monoliti di forza, ma un frangibile miscuglio di intenzioni e inclinazioni.
Un comportamento rispettoso nei confronti della propria compagna. […] Ascoltarla quando parla, anche quando "isterizza", eventualmente chiedendole poi di spiegare (lei, o insieme) al figlio perché ha avuto delle reazioni sopra le righe. […] Valorizzarla nelle cose che fa, nel lavoro fuori e dentro casa, e nel fatto di sostenere la maggior parte del carico mentale della coppia. […] Parte tutto da lì, dall'esempio che riceviamo in famiglia. Poi lo possiamo rifiutare e ribaltare, se non ci piace, però ci segna tantissimo. Padri (e madri, e compagni vari) non dovrebbero dimenticarlo mai.
La capacità di ascoltare ed il rispetto per gli altri e per se stesso.
Sicuramente è importante insegnare ai figli maschi ad accogliere le emozioni senza nasconderle. Ma questo non basta. Io credo che ai maschi sia venuto a mancare il passaggio dell’autocoscienza. In fondo inizia tutto da lì: impariamo a rispettare le altre persone, conoscendo la nostra persona. Punterei a crescere maschi che si chiedono “Chi sono? Cosa provo? Che impatto hanno le mie azioni nel mondo intorno a me?”
Non ho figli, quindi posso solo immaginare. Direi che la cosa più importante da trasmettere possa essere l'affetto. Magari dimostrato in modo fisico, attraverso un abbraccio, e far capire che non c'è da "fare" niente per meritarselo.
La curiosità, intesa come apertura mentale per la vita con le sue esperienze; come incontro dell'altro con le sue differenze; come stimolo per crescere e conoscere e infine discernere quel che può far bene e quel che invece fa male a se stessi e agli altri.
Io direi che la cosa più importante sarebbe il coraggio, nella sua accezione etimologica derivante dal latino “avere cuore”. Altro che avere “le palle”: è lì che dobbiamo trovare la vera forza.
Che si può essere fragili, perché la nostra società continua a stigmatizzare la fragilità al maschile.
La libertà di stare male ed esprimere il proprio dolore, la propria tristezza ed in generale ammettere un vissuto negativo espresso attraverso un'ampia gamma di emozioni. Penso sia importante far capire che stare male va bene, avere bisogno d'aiuto va bene, dire ciò che si prova è ammesso e necessario per capirsi e ritrovarsi. E sottolineerei anche il fatto di ascoltarli sempre, così che imparino a loro volta ad ascoltare.
La possibilità del fallimento, del rifiuto, del definirsi oltre il dominio. Essere persone senza necessariamente essere padroni del territorio.
Una cultura emotiva, un linguaggio nuovo e libero, la connessione umana e quella che per noi donne è la sorellanza.
Il fatto che il mondo stia cambiando e che sia giusto valutare un nuovo modello di equilibrio domestico e di rispetto della donna. Diverso da quello che ancora è apparentemente quello centrale nella vita di tutti i giorni.
La capacità di riconoscere il potere patriarcale in più forme possibile.
Lorenzo Gasparrini
Linkando qua e là
Articoli, post, notizie che mi hanno fatto pensare “aspetta che me lo segno per Patrilineare”…
Auguri a Neil Tennant! Photo by Harry Herd © Wireimage
Hate speech: antisemitismo in aumento. Tristemente, non mi stupisce.
“La roba che invecchia male è quella che viene considerata importante. A entrare nelle vite delle persone sono le canzoni leggere“. Un pezzo del Manifesto sui 70 anni di Neil Tennant, “intellettuale queer”.
Un paragone azzeccato tra il patriarcato e la mafia: le regole, a ben vedere, sono quelle.
Ci sono voluti nove anni, ma almeno in Puglia la legge contro l’omotransfobia è realtà. E nel resto del Paese? Un approfondimento di Simone Alliva su L’Espresso.
Perché l'estrema destra è contro le donne, un pezzo di Francesca Barca su Voxeurop (nulla a che fare con Vox, eh).
E se provassimo a creare un movimento antiabilista?
Sesso e genere operano in aree diverse del cervello: da Science, uno studio che ci conferma che le due cose vanno considerate separatamente nella ricerca biomedica.
Il PNRR avrebbe dovuto essere uno strumento utile a raggiungere la parità di genere, ma lo stato di avanzamento dei progetti appare difficile da monitorare secondo Micol Maccario su Domani.
Arianna Bonazzi su Rivista Studio spiega l'overparenting dal punto di vista di un genitore che (come me, peraltro) lo vive di riflesso. Il punto chiave è quando mette in relazione diretta economia basata su diseguaglianze ed “eccessi genitoriali”.
Ms. Magazine torna sul trend delle tradwives per spiegare come queste donne siano le teste di ponte del famigerato Project 2025.
Ormai sappiamo tutti chi è JD Vance: ma per chi ha ancora le idee poco chiare, questo è un ritratto impietoso di un potenziale vice presidente che è “più realista del re”.
Per concludere, dato che luglio è il mese del disability pride, un bel reel di Sofia Righetti!
Il sondaggione di Patrilineare
Solo per darvi un rimando, dato che magari vi interessa cosa pensa questa piccola, compatta, meravigliosa community (è un complimento a voi, ovviamente).
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Parafrasando una famosa citazione potrei dire che conosco meno della metà di voi soltanto a metà e nutro per ognuno di voi metà della stima che meritate2… Ma oggi, dopo il sondaggione di Patrilineare, vi conosco meglio.
Il 53% di voi mi legge più o meno dall’inizio, il 40% da meno di sei mesi e il 4% da meno di un mese: siete perserveranti, insomma!
Il 47% di voi rientra nella generazione Millennial, e il 36% è - come me - Gen-X. Sono pochissimi i Gen-Z (11%) e ancora meno i Boomer (6%). Diciamo che demograficamente ci somigliamo, ma cercherò di parlare sempre più a tutti.
Il 94% di voi si definisce cisgender. Ammazza, ma proprio nessun dubbio? Io un po’ di gender questioning saltuariamente me lo faccio.
L’85% di voi è soddisfatto di leggere Patrilineare tre volte al mese, quindi direi che da qui non si scappa.
Incredibilmente, il 64% di voi è a suo agio con i tempi di lettura - ahem - lunghetti della newsletter, e comunque il 21% la legge a pezzi. Per agevolare quel discreto 15% che non riesce mai a finire la mail, però, prometto di impegnarmi maggiormente in futuro.
In assoluto, le tre cose che gradite di più in Patrilineare sono… il focus tematico principale (85%, ma ho il sospetto che sia perché dopo chiudete la mail); gli spunti su libri, fumetti, film, serie tv, musica e podcast (55%, quindi vi piace un po’ di cultura pop); l'educazione sessuale e affettiva per adolescenti (45%, ma quella prima o poi finisce per esaurimento degli argomenti).
La classifica dei vostri argomenti preferiti:
Riflessioni sul genere maschile / percorsi di decostruzione 87%
Riflessioni sulla genitorialità al maschile 70%
Linguaggio ampio vs. hate speech 55%
Cultura patriarcale / dello stupro, privilegio maschile 55%
Spunti da teorie femministe e intersezionalità 49%
Educazione sessuale e affettiva vs. pornografia 49%
Studi di genere (identità di genere, espressione e performance di genere) 49%
Per il 72% di voi Patrilineare sta benissimo dove sta, ma il 26% gradirebbe una versione audio o un podcast: giuro che ci penserò, fatemi arrivare a un punto fermo.
Infine, grazie mille dei messaggi di incoraggiamento che mi avete lasciato (ovviamente tutti anonimi). A chi mi ha scritto del pulsante / bottone vorrei dire solo “ROTFL” (hai ragione, ci farò attenzione). Grazie a qualcunə di voi da oggi mi presenterò come “Pietro, un faro per i cishet”! A chi mi dice3 che “i maschi leggono poco”, non temete: sto valutando versioni più brevi… l’anno prossimo! Tu che mi proponi di scrivere un libro tramite i tuoi contatti altolocati nel mondo dell’editoria, palesati su pietro.izzo[at]gmail.com (anche se credo di aver capito chi sei). Tu che invece vorresti interagire di più con me e con la community di lettori: superiamo il traguardo del 1.000 iscritti e poi prometto di attivare un canale Telegram o qualcosa di simile. Grazie ancora a tuttə!
Cosa mi gira in testa?
Sono giorni duri, come spesso accade prima di un periodo di vacanza. Sembra che se i progetti non si chiudono tutti entro fine luglio ne vada della vita di qualcuno. Perciò vi ringrazio ancora di aver praticamente scritto per me questo numero. Da parte mia, vi posso citare tre film che ho visto che mi hanno colpito molto, ognuno per qualcosa di particolare. Parlo di Furiosa di George Miller, I Saw The TV Glow (un recente horror A24) e ovviamente di Kinds of Kindness di Yorgos Lanthimos.
Dafoe, Plemons e Qualley se la spassano in Kinds of Kindness © Searchlight Pictures
Furiosa - per chi come me considera Fury Road il film del decennio 2010-19 - era una visione obbligata. Completamente diverso dal predecessore, passa per essere un film “femminista”, ma con riserva. Comunque interessante. I Saw the TV Glow è un horror della mente ma in sostanza è un metaforone sulla condizione transgender che mescola David Lynch e Buffy The Vampire Slayer (quindi fighissimo). Kinds of Kindness… beh. Diciamo che Lanthimos è ritornato alla sua “grecità”. Tre episodi folgoranti sul potere e il dominio nelle relazioni, trattati con il solito umorismo caustico e il consueto occhio impietoso sullo squallore umano. Molto in linea (tra cannibalismo, sesso usato come premialità e deliri parapsicologici) con I terrestri di Sayaka Murata, l’ultimo libro che ho letto in questi giorni. Non garantisco di scriverci su qualcosa per quando esce questo numero della newsletter, ma semmai potreste trovare recensioni più approfondite sul mio blog.
Dai, chiudiamola qua. Nel ringraziarvi per l’ultima volta vi ricordo che ci risentiamo tra un mesetto, a fine agosto.
Nel frattempo godete, vivete, condividete Patrilineare con un maschio cishet a vostra scelta e se uscendo volete lasciare un paio di euro nella tazza, io mi ci compro qualche libro o abbonamento in più per menarvela col patriarcato. Buone vacanze!
Bellissimo numero, grazie a te e a tutti coloro che hanno contribuito. Se trovo il modo, me lo salvo! Comunque, per quanto la domanda fosse declinata sui figli maschi, le risposte riconducono ad una educazione e ad una sensibilità che è utile, se non necessaria, in generale anche per figlie femmine. Almeno, io mi ci sono ritrovato per come provo a barcamenarmici con le mie. Buone vacanze.